Progetti per aiutare le popolazioni dell'Etiopia
La nostra missione è quella di migliorare le condizioni di vita delle persone in Africa attraverso programmi di sviluppo comunitario, educazione, assistenza sanitaria e accesso alle risorse di base. Vogliamo contribuire a costruire un futuro migliore e più luminoso per le generazioni presenti e future.
Il nome Etiopia deriva dal greco, e significa letteralmente "faccia bruciata". In origine indicava tutta la parte del continente africano a sud dell'Egitto, e, in senso più largo, anche
tutta I'Africa Orientale. E' stato un impero conosciuto già in tempi antichissimi; è riuscito a sopravvivere per millenni e ad estendere il dominio anche su grandi pianure a sud-est, che
geograficamente e storicamente non ne fanno parte. Il sistema montuoso è molto intricato, con molte vette alte da 3.000 a 4.000 metri, altezza massima 4.600.
E' attraversata in pieno dall'equatore termico e l'altitudine media della zona montagnosa attenua la temperatura, che cade nelle ore notturne. Luglio è il mese più caldo. In primavera ed
estate piove ogni giorno, per 5-6 ore; in autunno e inverno c'è sempre il sole e la temperatura equivale a quella della primavera in Italia. Le grandi difficoltà di comunicazione, dovute
alla natura del territorio, lo hanno in certo modo protetto da invasioni, ma non dalla diffusione delle idee e in modo particolare del cristianesimo.
Gli Amara si convertirono nel 300 d.C. e mantengono ancora oggi legami con la Chiesa Copta (che significa egiziana)di Alessandria. Attualmente la Chiesa Etiopica Copta è indipendente ed
ha un suo Patriarca. E' estesa tre volte I'ltalia, con un numero di abitanti di circa 54 milioni, composti da molte etnie diverse, le più importanti sono: Oromo (40%), Amara e Tigrè
(25-35%), poi Afar, Somali, ecc. Analfabeti: circa 50%.
Abitanti sotto il livello di sopravvivenza: 60% della popolazione.
Vita media della popolazione: per gli uomini 46 anni, per le donne 50.
Abitanti nelle città: circa 13% della popolazione.
Da 0 a 14 anni: 46%
da 15 a 64 anni: 52%
oltre 64 anni: 2%
circa 52% Copti (Ortodossi Etiopici)
circa 31% mussulmani (sunniti)
circa 10% religioni naturali
circa 1 milione di Protestanti
circa 350.000 cattolici
Lingua ufficiale: I'amarico. Sul territorio etiopico esistono circa 70 lingue e 200 dialetti.
Lingue commerciali: inglese, francese e arabo.
Prodotto interno lordo (cioè il valore del lavoro che è servito per la produzione totale del paese) 1993 per abitante: circa 77,47 Euro. In pratica l’Etiopia produce pochissimo per la
vendita (vedi dopo il valore delle esportazioni); si trattadella cosiddetta economia di sussistenza, che è solamente agricola. ogni famiglia vive di quello che riesce a produrre dalla
terra per l'alimentazione umana ed animale. Se un anno una zona è colpita dalla siccità, c'è sicuramente fame. L'economia etiopica è quindi unicamente di sopravvivenza.
In tutto il mondo, più poveri degli etiopi sono soltanto gli abitanti del Mozambico e della Tanzania (ca. 69,72 Euro/persona/anno).
Moneta locale: Birr, diviso in centesimi;
1 Birr vale circa 0.097 Euro/1 Euro=10,33 Birr (al 12.7.2004). Debito estero: circa 3,6 miliardi di Euro.
Importazioni 1994: circa 620 milioni di Euro.
Esportazioni 1994: c.a. 155 milioni di Euro. Prodotti principali esportati: ca. 60% caffè, tè, cacao, spezie; c.a. 15% pelli.
Dall'inizio del 1994 è una repubblica federale, che comprende 9 regioni e la capitale, Addis Abeba.
Addis Abeba è la capitale dal 1899. Il nome significa "nuovo fiore" ed è situata ad un'altitudine di circa 2500 metri, ha un buon clima e circa 3.500.000 abitanti.
Il primo progetto realizzato dall’associazione è stato istituire nel 2002 due scuole di taglio e cucito, una nella località di Addis Abeba ed una a Shashemane. Le due scuole sono state finanziate anche dalla Provincia di Bolzano e sono sempre attive.
Nel 2003 è iniziata la costruzione di una struttura scolastica in memoria di Don Giuseppe Rauzi in collaborazione con un'altra associazione di Pesaro in memoria di Marco Zaganelli. E’ stata inaugurata dal presidente Luis Durnwalder il 7 marzo 2007, ed ospita 4 classi di asilo (kindergarten), la mensa per i bambini dell’asilo e quella per i bambini della scuola e in essa è presente la scuola di taglio e cucito per ragazze e madri. Questa struttura è stata costruita anche con l’aiuto della Provincia di Bolzano e la Regione T.A.A. All’inaugurazione è stato presente il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Dr. Luis Durnwalder e il nostro console Dott. Lorenzini (di Bolzano) e l’ambasciatore d’Italia Dr. Agostino Palese.
Camere per ospiti a Meganasse Dal 2004 in poi sono state costruite delle camere per gli ospiti, presso la clinica di Meganasse, soprattutto per i medici che abitualmente si recano a prestare servizio (il prof. Collini di Mantova e colleghi vari, il Dott. Taliani di Bolzano,). E’ stata ristrutturata la clinica che offre il servizio giornaliero ambulatoriale dal lunedì al venerdì per visite, medicazioni, prevenzione e informazione ed il servizio di pronto soccorso e assistenza ai parti funzionante 24 ore su 24 (Healt Center).
Con l’aiuto della Regione T.A.A. nel 2006 abbiamo ristrutturato la vecchia struttura di un ex lebbrosario degli anni 50 nella località di Meganasse rendendolo un presidio medico attrezzato all’interno della foresta con un bacino di utenza che conta migliaia di utenti con un raggio di azione di circa 30 km.
Nel 2007 è iniziata una collaborazione coi Medici dell’Alto Adige per il terzo Mondo. L’Associazione come già menzionato ha iniziato nel 2007 una bella collaborazione con l'associazione dei medici dell’Alto Adige per il terzo mondo, dove loro gestiscono il volontariato dei medici che prestano servizio presso la clinica di suor Luciana, ed il sostentamento insieme a noi, per 5 anni, della clinica e degli stipendi del medico e degli infermieri.
Orfanotrofio di OMA Nel 2007 in seguito alla visita del Dr.Durnwalder presso l’orfanotrofio di OMA, è stata costruita una nuova struttura sotto l’egida della Provincia di Bolzano, che se ne è assunta l’intero onere, noi abbiamo curato la costruzione, l’arredo ed il mantenimento dell’orfanotrofio, sempre nella foresta, ma nel villaggio di Oma. Ci prendiamo costante cura dei bambini che vi abitano, provvedendo al pane quotidiano, ad un insegnante che li segua nei compiti pomeridiani. Progetto della struttura è stato interamente finanziato dalla Provincia Autonoma di Bolzano è stato inaugurato nel 2009 .
Nel 2008 costruita, arredata ed attrezzata una sala parto e sala operatoria presso la clinica di Meganasse nella missione di Suor Luciana Catene con la supervisione e consulenza dell’associazione Medici dell’Alto Adige per il terzo mondo (presidente il Dott. Pizzecco) e del professor Collini di Mantova. Questa struttura è stata costruita anche con l’aiuto della Provincia di Bolzano e la Regione T.A.A. Nel 2008 l’Associazione ha finanziato anche lo studio di due infermieri professionali per la missione di Meganasse.
Nell’anno 2008 si è provveduto alla messa in sicurezza ed all’abbattimento delle barriere architettoniche dell’orfanotrofio St. Raphael blind school di Azezo Gondar per ragazzi ciechi. Il progetto prevedeva l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti, la costruzione di uno spazio gioco e la posa in opera della rete di recinzione della scuola per allevare tacchini che tengano lontane le vipere dai luoghi frequentati dai bambini, come il refettorio e il dormitorio. Nel 2010 E’ stato costruito un campo di calcio. La recinzione del campo da calcio è necessaria per agevolare i ragazzi al recupero della palla ed al gioco in sicurezza. E’ stata costruita una stalla per il ricovero delle mucche che producono il latte necessario per nutrire i ragazzi. Il progetto è stato cofinanziato anche dalla Regione T.A.A. E’ necessario continuare la ristrutturazione della missione, garantendo un costante contributo economico per il buon funzionamento della stessa. Essendo molto grande necessita di molto personale: insegnanti per il doposcuola dei ragazzi, cuoche, personale per le pulizie, per accudire gli animali e la campagna, guardiani, ecc…
Aiutiamo il centro sanitario St. Raphael di Suor Irene nella città di Addis Abeba costretta dal governo a tener aperto 24 ore su 24 un Healt Center che non è in grado di sostenere tutte le spese. Il centro aiuta i poveri diseredati, i rifugiati politico dal Sudan e Somalia. Paga anche eventuali ricoveri in ospedale per i più indigenti. Si occupa di ragazze madri, al mantenimento dei loro figli per i primi anni di vita, aiutandole a non abortire
Progetto latte e cibo, ci permette di acquistare noi direttamente sul posto latte e altre primarie necessità da fornire ai vari orfanotrofi e missioni che visitiamo (Madre Teresa di Calcutta in Addis Abeba).
Nel 2009 nasce la fondazione Candido Cannavò. Genuino e spontaneo impegno con il quale la Gazzetta dello Sport nella persona del vicedirettore, Franco Arturi, ha sostenuto le iniziative del Progetto dedicato a Paola Mazzali. Impegno dal quale è scaturito successivamente un rapporto basato su reciproca stima e senso dell'amicizia. Arturi e alcuni soci fondatori del Progetto Mazzali, per celebrare in modo degno la memoria e la figura dei compianti Paola e Candido, hanno così ideato la realizzazione (e successiva intitolazione ai loro cari) di opere di prima necessità in favore di una popolazione in stato di grave disagio sociale e ambientale. La successiva ricerca li ha portati a far cadere la scelta proprio sul nostro Centro Aiuti per l'Africa e sull'Etiopia. Il grido d’aiuto, di speranza di questa povera gente ogni giorno giunge fino a noi, facciamo il possibile, ma tanto c’è ancora da fare.
Da febbraio 2010 il Centro Aiuti per l'Africa collabora con il Progetto Paola Mazzali per la progettazione e la realizzazione di progetti in favore della causa etiope. L'incontro tra le due associazioni bolzanine non è stato totalmente casuale. Per uno scherzo del destino è stata proprio la pallacanestro tanto cara a Paoletta, ex capitano del Basket Club Bolzano, a fungere da filo conduttore, essendo i rispettivi soci accomunati dall'identica passione per la palla a spicchi e dalla frequentazione del medesimo ambiente bolzanino legato alla pratica del basket: il Palazzetto di viale Trieste a Bolzano, ora ribattezzato Paola Mazzali.
Una sorgente per Candido - Endibir La progettazione della "Sorgente di Candido", il pozzo che è sorto nell'area scolastica del villaggio di Emdibir utilizzata dai 700 tra bambini e ragazzi degli istituti e dalla popolazione del villaggio, nasce in memoria di Candido Cannavò (già direttore della Gazzetta dello sport). Il pozzo è stato inaugurato il 19 dicembre 2010 dalla Signora Cannavò e da S.E. il vescovo Musiè Ghebreghiorghis
2010 Ristrutturazione della scuola di Tambaro Dal 2010 in poi è stato costruito un padiglione adiacente alla S. Gabriel Primary School che ospita gli uffici (necessari a gestire anche la gestione delle adozioni a distanza) la biblioteca ed i gabinetti.
Nel 2010 è iniziata la costruzione della scuola materna nella località di Sheberaber-Enemur a circa 30 km da Endibir, nella regione del Gurage, è terminata con l’inaugurazione in febbraio 2014 da parte del Presidente Dott. Durnwalder. La struttura ospita al piano terra la scuola materna (KG) con circa 180 bambini e al piano superiore il centro per l’emancipazione della donna. La scuola materna in Etiopia è propedeutica alla scuola elementare. La zona è completamente sprovvista di scuole, ed i bambini devono camminare ore per raggiungere la scuola più vicina. La nuova scuola materna sarà dedicata al compianto Padre Roberto Bello già missionario per 57 anni in Etiopia di cui molti anni nel Gurage. Il centro per l’emancipazione della donna servirà a dare un futuro migliore alle mamme (analfabete) dei bambini che frequenteranno la scuola materna, dando loro la possibilità di imparare a scrivere e leggere, a coltivare la terra creando dei piccoli orti, a cucire, a cucinare. L’alimentazione è molto povera e limitata (“cocho” falsa banana – alimento ricavato dal gambo della foglia, lasciato macerare in una fossa per molti mesi, impastato e cotto, privo di sostanza). Il centro sarà dedicato alla compianta giocatrice di basket Paola Mazzali mancata prematuramente. La Regione T.A.A. e la Provincia di Bolzano hanno contribuito con una cospicua somma e con gli aiuti del 5 per mille oltre ai numerosi benefattori. La struttura è stata inaugurata il 7 febbraio 2014 dal Dott. Luis Durnwalder.
Salvare la sorgente di Meganasse dalla privatizzazione Nel 2012 progetto di portare l’acqua dalla sorgente distante circa 1,3 km alla Clinica di Meganasse è stato un progetto importante. Il progetto è stato parzialmente finanziato dalla Provincia di Bolzano.
E’ stato costruito un pozzo nella scuola Sant Joseph di Jijiga nel sud-est dell’Etiopia nella regione del Somaliland etiope (ai confini della Somalia). Il pozzo è stato dedicato ad un ragazzo di Guidonia (RM) di nome Claudio. Il giovane in vita aveva espresso il desiderio di andare a prestare servizio volontario in Etiopia. L’associazione Spirito Libero, nata per ricordarlo ha contribuito notevolmente alla realizzazione dell’opera. La scuola vecchia di oltre trent’anni ospita oltre 1500 bambini di ogni età. L’acqua, pertanto, in quella località desertica è vita. Anche questi progetti sono stati parzialmente finanziati dalla Provincia di Bolzano e per le aule anche da parte della Regione e della Provincia di Bolzano. Molti altri soldi ci vorranno per concludere.
Nel 2013 si è verificato un inconveniente presso la Clinica di Meganasse e siamo stati interpellati per portare urgentemente l’acqua alla Clinica. La Clinica e gli ammalati sono stati senza acqua per una settimana, ma in questa settimana siamo riusciti ad organizzare, con una ditta locale, la posa di 1.200 metri di tubazione e 1.200 metri di linea trifase per alimentare una pompa presso la sorgente vicina alla Clinica. Sono stati montati su tralicci in acciaio due serbatoi da 10.000 litri in resina. Posata la tubazione di collegamento all’interno di tutte le strutture della Clinica. Eccezionale è stato l’aiuto dei volontari italiani giunti da più parti d’Italia. Nella stessa località è stata fatto anche un nuovo laboratorio per le malattie infettive. Per questo progetto siamo stati aiutati anche dal compianto Dott. Luis Thurner (medico condotto di Egna in pensione) che si recava ogni anno per un mese a fare il medico presso la Clinica di
Nel 2014 è iniziata la costruzione di una nuova struttura con 10 nuove aule. Le aule serviranno per istituire i due nuovi corsi per la 11° e 12° classe che essendo con indirizzo tecnico ed umanistico differenziato necessitano 4 nuove aule. Le altre aule serviranno per ridurre il numero dei ragazzi soprattutto nelle classi basse asilo e 1° 2° e 3° che attualmente hanno mediamente più di 100 allievi per aula. Probabilmente queste classi verranno moltiplicate cioè 2 prime e due seconde e due terze. I lavori sono terminati nella primavera del 2017 al termine, è previsto che col mese di settembre 2017 si possa dare inizio alle lezioni. L’impegno economico è stato notevole anche per il fatto dall’equiparazione del dollaro all’euro che ha fatto lievitare di molto il costo finale.
A febbraio 2019 durante una visita all’Orfanotrofio del vescovo, S.E. Angelo Pagano ad Harar, mi sono reso conto dello stato di degrado in cui si trovavano le camerate è i servizi igienici. Nelle camere non vi era nemmeno un armadio e tutti i vestiti e le coperte venivano accatastato su scaffali. Pertanto, una volta rientrato in Italia, con i collaboratori, abbiamo deciso di sistemare quella struttura. Nel gennaio 2020 abbiamo presentato un progetto alla Provincia di Bolzano che ci ha finanziato una parte, e con i proventi del 5 per mille di due anni siamo riusciti ad iniziare e quasi a portare a termine i lavori (quasi per causa del CoviD 19 che ha colpito anche l’Africa). A causa del Covid i lavori si sono protratti fino al 2022, comunque ora le orfane egli orfani hanno delle stanze e dei bagni dignitosi. Per questa nuova missione abbiamo trovato delle famiglie sensibili che si sono prese l’onere di aiutare l’intero orfanotrofio con il metodo dell’aiuto a distanza. Ringrazio le collaboratrici e i collaboratori e le famiglie per quanto fanno.